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La Provincia di Trapani

L'Affittacamere "Le Camere del Crimiso", è lieta di presentarvi alcune delle località più rinomate della provincia di Trapani: Castellammare del Golfo e la sua Scopello, la Riserva naturale dello Zingaro, le isole Egadi, Segesta, Selinunte, Erice e San Vito lo Capo.
Le nostre Camere distano pochi minuti dalle principali attrazioni turistiche presenti nel Trapanese. Per ciascuna località abbiamo provveduto a fornirvi alcune foto e una breve descrizione.
L'Affittacamere "Le Camere del Crimiso" , in collaborazione con le Agenzie di Viaggi del luogo, potrà farvi conoscere la città di Castellammare del Golfo, gli splendidi Faraglioni di Scopello, la Riserva naturale dello Zingaro, la prima riserva naturale istituita in Sicilia, con circa 7 Km. di costa incontaminata, che unisce Castellammare del Golfo e la vicina San Vito lo Capo, i parchi archeologici di Segesta e Selinunte, Erice e le sue mura, le saline di Trapani e la vicina isola di Mothia.


Castellammare del Golfo

Il primo nucleo della cittadina ebbe la funzione di emporium per la vicina e prospera città di Segesta con la quale condivise splendore e declino.
Rifiorì sotto gli Arabi e risentì delle varie successive dominazioni che lasciarono significative tracce nella lingua, nella cultura ma anche nell'agricoltura e nell'arte culinaria.
La rilevanza culturale dell'intera area è stata confermata attraverso il suo inserimento tra le località appartenenti all'itinerario culturale europeo denominato rotta dei Fenici.
La sua ubicazione geografica, vicinissima a due aeroporti, lungo l'autostrada A29, fa di Castellammare del Golfo la base ideale per una serie di innumerevoli percorsi ed itinerari, tali da soddisfare ogni esigenza.
Il territorio circostante è un vero concentrato di bellezze naturali e di località pregnanti di storia e di cultura; in meno di un'ora, ad esempio, è possibile raggiungere località come Segesta, Erice, Selinunte, Trapani, Palermo, Monreale, mentre direttamente dal porto è possibile raggiungere via mare le splendide isole Egadi e l'isola di Ustica, o costeggiare la riserva Naturale dello Zingaro fino a San Vito Lo Capo.

Le Isole Egadi: Levanzo, Marettimo e Favignana

L'arcipelago delle Egadi comprende tre isole maggiori: Favignana, Levanzo e Marettimo e due isolotti disabitati Maraone e Formica.
Il mare che le circonda è una Riserva Naturale Marina.
Levanzo, con i suoi 5 Kmq, è l'isola più piccola e meno abitata dell'arcipelago. Un borgo costituito da pochi abitanti e circondato da coste alte e frastagliate che si aprono su un mare limpidissimo.
L'aspetto dell'isola è piuttosto selvaggio, fatto di anse, grotte e rilievi. Il suo maggior vanto è la Grotta del Genovese: nelle sue pareti sono stati ritrovati importanti graffiti del Paleolitico Superiore che raffigurano uomini, animali, scene di caccia e di pesca.
Marettimo è la più lontana delle tre isole e anche la più montuosa, a 37 Km dalla costa trapanese. Anticamente chiamata Hiera, oggi prende il nome dai due elementi che la compongono: il mare e il timo, metafora della montagna.
Favignana è la più grande, la più popolata e forse anche la più famosa delle tre isole. Splendide le acque, le piccole insenature e i fondali dai colori indescrivibili. Sulla sommità della montagna a 304 metri di altezza noterete il Castello di Santa Caterina, costruito in epoca normanna da Re Ruggiero.

Erice e Monte San Giuliano: la città fortificata

Ci sono luoghi in Sicilia dove il mito s’intreccia con la storia e dove l’archeologia testimonia la vita di antichi popoli e civiltà. Sulla sommità del Monte San Giuliano, in splendida posizione panoramica su Trapani, posa la città di Erice.
Fu popolata dagli Elimi che vi eressero il tempio dedicato al culto della dea della fecondità e dell’amore. I successivi dominatori intitolarono il tempio alle loro divinità, così i Fenici vi adorarono Tanit-Astarte, i Greci Afrodite, i Romani la Venere Ericina.
Sulle rovine sorge ancora oggi il Castello di Venere, fortificato durante la dominazione normanna; la città è cinta da mura ciclopiche di impianto Elimo (VII secolo a.C.) a cui vertici si collocano il Castello Normanno, il Duomo o Matrice (1314) e il Quartiere Spagnolo.
Il centro storico presenta un’impianto urbanistico tipico medievale con piazzette, strade strette e sinuose nelle quali si affacciano bellissimi cortili fioriti, animati da botteghe di artigianato locale: le ceramiche finemente decorate, i tappeti variopinti tessuti a mano, i tradizionali dolci a base di mandorla e frutta candita.  

I Faraglioni di Scopello e la Riserva Naturale dello Zingaro

Scopello
, antico borgo marinaro sorgerebbe sul sito della mitica città di Cetaria, così chiamata per l’eccezionale abbondanza di tonni esistente nel suo mare. Furono gli arabi, che chiamarono quel sito Iscubul, a ristrutturarvi la tonnara, una volta distrutta la città di Cetaria. Oggi il complesso è in disarmo, ma tutto è rimasto perfettamente efficiente, dal complesso dei magazzini al baglio, dalle abitazioni alle barche e alle reti: silenti testimoni di un’ antica civiltà marinara ormai pressocchè scomparsa in tutta la Sicilia. Il borgo di Scopello, piccolo e suggestivo agglomerato contadino sorto intorno al seicentesco baglio, domina il paesaggio con la sua mole quasi intatta.
La Riserva Naturale Orientata dello Zingaro E' stata la prima riserva naturale della Sicilia e costituisce un unicum dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. Lungo sette chilometri di paesaggio mozzafiato, aspre scogliere ed incontaminate calette, in cui il mare assume colori e trasparenze impareggiabili, crescono rigogliose piante spontanee mediterranee, come la palma nana ed il mirto e nidificano più di quaranta specie di uccelli non riscontrabili altrove nell'isola.
Accessibile solo a piedi, sia da Scopello che da San Vito Lo Capo, la riserva è perfettamente organizzata attraverso sentieri, rifugi, punti-acqua, aree attrezzate, musei e parcheggi.

Il mare azzurro e la spiaggia bianca di San Vito lo Capo

San Vito lo Capo, borgo di tradizione marinara, si è sviluppato intorno all'antica fortezza saracena, successivamente trasformata in santuario dedicato a San Vito.

Oggi l'attività principale è il turismo; il suo clima, la spiaggia, il mare, le viuzze ornate di fiori, il pesce fresco, i profumi intensi e i suoi panorami offrono al turista l'occasione per una vacanza indimenticabile.

Tra San Vito lo Capo e Castellammare del Golfo i declivi collinari che degradano fino al mare, in una miriade di piccole baie, annunciano l'inizio della Riserva naturale orientata dello Zingaro.

Segesta e Selinunte: la Storia e il Mito

Segesta:
Secondo la leggenda deve il suo nome alla ninfa Egesta che avrebbe accolto Enea fuggiasco dopo la distruzione di Troia. La fama di Segesta, la più importante città degli Elimi, è legata all'imponente tempio dorico del III sec. A.C. magnificamente conservato ed allo spettacolare teatro che si proietta sulla naturale scenografia del Golfo di Castellammare.
Scavi recenti hanno portato alla luce anche interessanti testimonianze di epoche successive. Sono così emersi, oltre ai resti dell'antica città, un castello, una cinta muraria, e perfino una moschea. Il teatro ospita durante la stagione estiva cicli di rappresentazioni teatrali antiche e moderne, spettacoli ed eventi di vario genere.
Selinunte: La più occidentale delle colonie greche in Sicilia, riuscì prosperare per almeno due secoli dopo la sua fondazione (VII secolo a. C.), entrando più volte in conflitto con la vicina Segesta e subendo l'assedio e la definitiva distruzione da parte dei Cartaginesi nel 409 a.C..
Gli scavi archeologici, iniziati nella prima metà del XIX secolo e non ancora ultimati, hanno portato alla luce un'area di 270 ettari, che comprende le rovine della città antica, di un elevato numero di templi, di una necropoli e di un santuario.

 
 
 
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